Fra crisi economica e sanificazione degli spazi, in quattro incontri con la Fipav le società trentine raccontano i loro timori
di Nicola Baldo
Quattro serate, da lunedì a giovedì scorso, nelle quali tutte le quasi cinquanta società trentine si sono potute confrontare in video conferenza con la Federvolley trentina. Una buonissima occasione per fare il punto della situazione e per confrontarsi su quali sono le maggiori preoccupazioni oggi come oggi.
Il primo e fondamentale lato positivo, però, è dato dal fatto che ad oggi nessuna società ha annunciato di volersi tirare indietro su nessun fronte. E questo, in una fase storica nella quale gli esperti parlano del 30% di tutte le società sportive a rischio sparizione in Italia, è una notizia molto positiva.
In primis la chiara preoccupazione per la crisi economica in arrivo, perché i timori sono per una diminuzione di circa il 30% almeno delle entrate rispetto a questa stagione. Il secondo timore riguarda invece la situazione sanitaria che ci sarà in autunno, quando in teoria si dovrebbe iniziare con la nuova stagione.
Perché se si dovesse arrivare a dover igienizzare tutta la palestra, gli spogliatoi ed i palloni anche più volte al giorno, fra un allenamento e l'altro dei vari gruppi, allora sarebbe una importante incombenza in più per le società di casa nostra. Senza contare se sarà permesso o meno, in autunno, allenarsi a ranghi pieni o bisognerà limitare i gruppi di lavoro ad un tot di ragazze e ragazzi e non di più. Con annesso problema degli spogliatoi, impensabile in uno spazio così chiuso possano starci insieme tante ragazze o ragazzi, serviranno più spogliatoi?
Questi sono timori che riguardano praticamente tutti i club d'Italia, non solamente di casa nostra. Vi sono poi altre singole problematiche un po' per tutte le società trentine, che vanno dall'insicurezza del momento che non permette di programmare o organizzare molto alle diverse (ed un po' per tutte) problematiche legate agli impianti. Se si potessero usare di più in tante società sarebbero felici, se si riuscisse a risparmiare sulle palestre ancora meglio.
Queste le problematiche maggiori, nel corso delle singole serate sono poi state affrontate varie tematiche e vari problemi. Dalla gestione di alcuni orari delle partite alla richiesta, avanzate da molte, di organizzare anche un campionato Under 14 femminile solamente provinciale accanto a quelli ad annate dispari che daranno invece l'accesso alle finali nazionali.
E la Fipav regionale? Ha promesso una serie di interventi, che seguiranno la restituzione delle tasse gare per le partite non disputate avvenuta nei giorni scorsi. Da un lato, in base al bilancio, un contributo a tutte le società sembra garantito, così come da via della Malpensada ci si adopererà per sensibilizzare Provincia e Comuni sul tema degli impianti. È stata inoltre stipulata una convenzione con Sandro Scarpitti, consulente specializzato nel settore sport, che garantirà un pacchetto di quattro ore gratuite con ogni società (da qui a fino a dicembre) per andare alla scoperta di tutti i possibili adempimenti che si possono fare in questa fase storica di Corona Virus. E come strutturare al meglio la parte burocratica della società.
«Chiaro che finché alcune cose non saranno chiare, soprattutto dal punto di vista sanitario in palestra, un po' di timori ci saranno – commenta Massimo Dalfovo, presidente della Fipav del Trentino – diventerà importante coinvolgere ragazzi e ragazze, appena ci sarà dato il permesso ovviamente, in una serie di attività estive per fargli vivere lo sport all'aria aperta. Chiaro che non si sminuisce nulla dell'emergenza che stiamo vivendo, ma con i giusti accorgimenti sono convinto potremo tornare in campo»
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