Il nuovo Dpcm: da oggi al 13 novembre niente gare giovanili e allenamenti individuali, "salvi" (per ora) gli altri
di Nicola Baldo
«Rimane vietato lo sport di contatto a livello amatoriale e non sono consentite gare o competizioni per attività dilettantistica di base. Restano consentite le attività in forma individuale e rimarrà consentita l'attività sportiva a livello professionistico afferente alle varie federazioni». Su questa frase pronunciata dal Premier Giuseppe Conte per tutta la sera e buona parte della notte sono volate interpretazioni.
Chiaro, tutte le società come i dirigenti o gli allenatori cercano di capire subito ed immediatamente che cosa voglia dire questa formula. Di un Dpcm che entrerà in vigore mercoledì 21 ottobre per i soli aspetti scolastici, mentre già da oggi lunedì per quel che concerne lo sport, per terminare il prossimo 13 novembre. Da oggi, insomma, bisogna nel settore giovanile iniziare con gli allenamenti individuali, fino a diverse specifiche contenute nelle ordinanze provinciali o federali.
Ed allora ci proviamo anche noi, prendendo le notizie direttamente alla fonte. Ovvero sul sito internet del Governo, dove nella notte è stato pubblicato il nuovo Dpcm definitivo con tutti i suoi allegati. Con un preambolo doveroso: dovrà essere anche la Federazione nelle prossime ore a chiarire con tutti i crismi dell'ufficialità quello che sarà o non sarà permesso.
Due i punti cruciali. Il primo recita testualmente: “Sono consentiti soltanto gli eventi e le competizioni riguardanti gli sport individuali e di squadra riconosciuti di interesse nazionale o regionale dal Comitato Olimpico Nazionale Italiano (Coni), dal Comitato Italiano Paralimpico (Cip) e dalle rispettive federazioni sportive nazionali, discipline sportive associate, enti di promozione sportiva, ovvero organizzati da organismi sportivi internazionali”.
In pratica: sì ai campionati nazionali di serie A e B, ma sì anche alle manifestazioni ed alle competizioni regionali (campionati di C e D, Coppa Trentino Alto Adige) con le squadre militanti in queste categorie che possono allenarsi regolarmente. Da capire la posizione delle Divisioni e soprattutto della Coppa: paradossalmente il fatto di avere in Coppa Province squadre come Brunico e Neugries potrebbero (condizionale d'obbligo) farla rientrare fra le competizioni di “interesse regionale”. Ma anche senza, essendo il Trentino equiparato ad una regione a livello pallavolistico e l'Alto Adige pure, non dovrebbero esserci problemi nel far rientrare questi tornei fra quelli di “interesse regionale”. Da capire però con tutti i crismi dell'ufficialità cosa succederà dopo il 13 novembre, data di scadenza di questo Dpcm, se alle Divisioni (che comunque non inizierebbero a giocare sicuramente prima del 28 novembre, giorno di chiusura della Coppa Provincie) sarà permesso di iniziare subito, a coppa chiusa appunto, oppure essendo campionati provinciali qualcuno (Coni? Fipav?) servirà farle rientrare in ogni caso fra le competizioni di “interesse regionale” e quindi potranno partire anche nel caso di un prolungarsi del Dpcm che entrerà in vigore mercoledì.
Sono fermate tutte le attività amatoriali, ovvero quelle organizzate da associazioni o sigle non iscritte a nessun ente sportivo, oppure quelle in cui Toni, Bepi, Franz, Alois e il potachin da Caden si trovano una sera, affittano un campo e giocano a calcetto, volley, basket eccetera contro Tullio, Marco, Andrea, Franco e il Beppino da Cavedine.
Il secondo punto importante per il mondo sportivo è il seguente: “Lo svolgimento degli sport di contatto, come individuati con provvedimento del Ministro dello Sport, è consentito nei limiti di cui alla precedente lettera e) (il punto descritto prima, ndr). L'attività sportiva dilettantistica di base, le scuole e l'attività formativa di avviamento relative agli sport di contatto sono consentite solo in forma individuale e non sono consentite gare e competizioni. Sono altrerì sospese tutte le gare, le competizioni e le attività connesse agli sport di contatto aventi carattere ludico-amatoriale”.
In pratica: niente campionati giovanili. Niente partite o gare dei campionati giovanili fino al 13 novembre almeno, giorno di chiusura del Dpcm approvato ieri. Dovranno essere rinviati i campionati il cui inizio, soprattutto giovanili maschili, era previsto entro il 13 novembre. Ma così come sarà impossibile iniziare i previsti tornei giovanili femminili nel weekend del 14 e 15 novembre, dopo un mese che le squadre si allenano al massimo individualmente e mai di squadra. Perché il sopra citato passaggio, di fatto, riporta tutti indietro nel tempo a maggio e giugno. Quando non si potevano fare esercizi 3 contro 3 o 6 contro 6, ma solamente lavoro individuale. Ognuna con il proprio pallone, a lavorare sulla tecnica, magari per due ore contro il muro come succedeva nel giovanile di una ventina d'anni fa. Ovviamente, senza interazioni fra di loro e rispettando scrupolosamente il protocollo sanitario della Fipav.
I DUBBI CHE LA FEDERAZIONE DOVRA DISSIPARE
E fin qui è stato “solo” un lavoro di lettura e comprensione del testo. Adesso arriva la parte difficile, ovvero le “eccezioni”. Ovvero capire come bisognerà comportarsi davanti a determinate situazioni particolari, come ci si dovrà comportare davanti alle quotidiane situazioni di campo.
Facciamo degli esempi pratici? Mettiamo che una squadra di serie B, C e D sia interamente giovanile, Under 17 magari, cosa deve fare? Si allena singolarmente come previsto per le squadre giovanili oppure può allenarsi liberamente in quanto milita in un campionato regionale?
E nel caso di squadre miste “vecchie” e “giovani”? Le più esperte possono allenarsi liberamente mentre le minorenni devono restare due ore a lavorare contro il muro con il loro pallone?
Nel caso poi di una squadra giovanile, intera o quasi, che milita nelle Divisioni è tutto ancora aperto. Bisognerà capire come vorranno trattare i campionati provinciali e, di conseguenza, che situazioni si verranno a creare. Anche se, essendo il Trentino a livello pallavolistico equiparato ad una regione anche senza l'Alto Adige, probabilmente non dovrebbero esserci troppi problemi nemmeno per le Divisioni ad essere considerate alla stregua di C e D.
GLI STUDENTI DELLE SUPERIORI ENTRERANNO DALLE 9 IN POI
Sempre da mercoledì entrerà in vigore anche un'altra novità di questo Dpcm che, sotto traccia, potrebbe avere un riflesso diretto anche sull'attività delle società sportive. Perché in un altro passaggio sulla scuola il Dpcm dice, testuali parole: “... modulando ulteriormente la gestione degli orari di ingresso e di uscita degli alunni, anche attraverso l'eventuale utilizzo di turni pomeridiani e disponendo che l'ingresso non avvenga in ogni caso prima delle 9.00”.
In pratica: gli studenti delle superiori anziché alle 8 entreranno a scuola dalle 9 in poi, con ogni istituto che potrà regolarsi anche con eventuali turni pomeridiani. Inevitabile, quindi, che questo comporterà un bel problema per studenti e studentesse delle superiori che dovessero restare a scuola non più fino alle 16 bensì fino alle 17 o 18 per poter essere presenti agli allenamenti che non iniziano ad orario serale. Soprattutto se dovessero studiare in altri centri della provincia rispetto a quello dove la società opera.
Cosa simile, ovvero una rimodulazione dell'impegno fra lezioni online ed in presenza, è possibile anche nelle varie Università.
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