Piccola rivoluzione digitale nel volley: basta raccogliere le carte di identità, gli atleti possono farsi identificare con l'app IO
di Nicola Baldo
Piccola, grande, rivoluzione per i campionati di volley - tutti - dalla massima serie fino alla Terza divisione, a partire da questo fine settimana. Questo perché uno dei principali "riti" pre gara di tutto il nostro volley cambia volto a partire dalle gare andate in scena fra ieri, sabato 14 dicembre, ed oggi: ovvero il riconoscimento degli atleti.
Con una nota spedita a tutte le società via email nelle scorse ore, infatti, recependo una legge nazionale dello Stato anche la Federazione pallavolo ha "sdoganato" i documenti digitali. Da questo fine settimana, infatti, i giocatori e le giocatrici maggiorenni non dovranno più necessariamente consegnare un proprio documento di identità agli arbitri per farsi poi riconoscere ma potranno semplicemente mostrare la propria patente di guida caricata sull'app telefonica IO.
Una recente legge dello Stato, infatti, sul Portafoglio digitale dell'app IO è possibile caricare ed utilizzare per ogni cosa documenti quali la patente di guida ed il contrassegno di disabilità. Entrambi, visto che hanno la fotografia dell'intestatario, possono essere utilizzati esattamente come la carta di identità e quindi anche per far visionare all'arbitro la propria identità. Questa novità comporterà un piccolo cambiamento nelle operazioni pre gara, con gli ufficiali di gara che potranno controllare le identità degli atleti ed il rispettivo camp3 in campo e non più in spogliatoio.
Resta ovviamente possibile - e necessario nel giovanile dove per ovvi motivi gli atleti non hanno la patente (in attesa che anche le carte di identità possano essere caricate su IO) - farsi riconoscere con i documenti di identità in originale o le copie autenticate direttamente dai Comuni di residenza.
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