Amarcord, i vent'anni di Trentino Volley: 2008 2010 a Praga arriva la prima Champions e poi subito campioni del mondo
di Nicola Baldo
Il prossimo 23 maggio la Trentino Volley spegnerà, ufficialmente, 20 candeline. Fu, infatti, il 23 maggio del 2000 che nacque ufficialmente la società presieduta da Diego Mosna dall'allora Mezzolombardo Volley protagonista in serie A2. Il 25 maggio 2000 con l'acquisto del titolo sportivo di A1 iniziava ufficialmente la storia che tutti noi oggi conosciamo. Per omaggiare degnamente questo ventennio da oggi ed ogni giorno fino al 23 maggio 2020 pubblicheremo un articolo per raccontare e ricordare questi vent'anni di Trentino Volley.
L'estate del 2008, la prima con lo scudetto sul petto, porta pochi ma sostanziali cambiamenti nell'organico della Trentino Volley fresca campione d'Italia. Nella stagione 2008/2009 arrivano il palleggiatore polacco Lukasz Zygadlo come vice Grbic, il centrale brasiliano Riad e l'opposto verdeoro Leandro Vissotto. Lasciano la Città del Concilio Gregor Jeroncic e l'opposto Vlado Nikolov. È una stagione ricca di appuntamenti: campionato di A1, Coppa Italia e Champions League. Il massimo campionato italiano vede l'Itas viaggiare con cinque successi nelle prime sei gare ed una sola sconfitta al quinto set a Verona, ma le due sconfitte nelle ultime due giornate d'andata contro Sisley Treviso e Martina Franca portano i trentini al secondo posto. Che in Coppa Italia vale un nuovo accoppiamento con la Sisley Treviso e, nuovamente, sono amari i quarti di finale. A Bassano dopo cinque set di equilibrio totale la Sisley allenata da Pupo Dall'Olio (e con Oleg Antonov in panchina) la spunta al quinto set. Nel girone di ritorno la squadra di Stoytchev inizia subito bene, quattro vittorie in altrettante gare ed inizia una marcia come un treno. Il campionato è, di fatto, una lotta a tre con la Lube che vince la regular season con un punto di vantaggio sui trentini e quattro su Cuneo. Nei playoff l'Itas supera in tre gare (3-2, 3-0, 3-2) una coriacea Tonno Callipo Vibo Valentia (con un memorabile show di Kaziyski al servizio che con un filotto di ace trasforma una gara-1 persa ormai in una vittoria al quinto set) ed in semifinale ha la meglio, sempre in tre gare (3-2, 3-2, 3-1). Ma la finale scudetto, inaspettatamente, non è contro la Lube Macerata di De Giorgi, vincitrice della Coppa Italia e della regular season, bensì contro la Copra Piacenza di Angelo Lorenzetti. Che da quinta al termine della stagione regolare raggiunge una incredibile finale scudetto eliminando dopo cinque gare tiratissime la Lube. Nel remake della finalissima tricolore dell'anno prima e ne nascono cinque partite di livello pazzesco e con una enorme dose di pathos. Trento la spunta 3-2 in gara-1, Piacenza impatta in casa 3-1 in gara-2 e compie l'impresa vincendo al quinto set gara-3. Nella quarta partita della serie Stoytchev piazza un colpo di genio: fuori Winiarski e Piscopo, dentro Della Lunga e Riad. Cambiando le carte in tavola il tecnico bulgaro manda in confusione la Copra che in gara-4 perde 0-3 in casa e deve quindi tornare in via Fersina per la quinta partita. Una gara-5 destinata a restare negli annali: l'Itas vola sul 2-0 ma Piacenza cambia poi passo, riuscendo prima ad impattare e quindi a centrare il primo scudetto della propria storia al quinto set.
Parallelamente è iniziata anche la corsa in Champions League dei trentini, che superano di slancio e da imbattuti un girone abbordabilissimo contro gli sloveni del Ach Bled, i francesi del Beauvais e gli austriaci dell'HotVolleys Vienna. Negli ottavi arriva un doppio, agevole, successo per 3-0 contro gli spagnoli del Portol Palma di Maiorca, prima di avere ragione nei quarti dei polacchi del Domex Tytan Czestochowa. Dopo il successo per 1-3 in Polonia nel match di ritorno arriva il 3-0 che manda i trentini alla final four di Praga. Il 4 e 5 aprile 2009 si vola in Repubblica Ceca per la finale a quattro, dove in semifinale è derby contro la Lube Macerata. Ci si attende una semifinale tiratissima e combattuta, invece la Trentino Volley piazza un 3-0 (25-21, 25-19, 25-23) senza storia. In finale sarà sfida ai greci dell'Iraklis Salonicco, vincitori dell'altra semifinale per 3-1 conro i russi dell'Iskra Odintsovo. La finalissima inizia in ritardo a causa delle intemperanze dei tifosi greci che, giunti in massa, tirano oggetti verso il campo da gioco e vengono controllati a vista dai poliziotti cechi. In campo, però, Kaziyski e Winiarski danno prova di essere due giocatori assoluti e trascinano i trentini al successo (12-25, 25-21, 24-26, 22-25). Arriva la prima Champions League nella storia della società trentina.
Con un obiettivo centrato su tre nell'anno precedente, la stagione 2009/2010 si apre con diversi cambiamenti in casa Itas. Perché salutano due pilastri della squadra come Nikola Grbic, sostituito dal brasiliano Raphael proveniente da Vibo Valentia, e lo schiacciatore polacco Michal Winiarski. Al suo posto il colpo di genio di Beppe Cormio, che riesce a tesserare lo schiacciatore cubano Osmany Juantorena che già si allenava a Trento da tempo e che ha scontato una vecchia squalifica incassata con la nazionale. Riuscendo, anche nei mesi successivi, ad italianizzarlo in seguito al suo matrimonio con una ragazza italiana. La stagione si apre a Doha, in Qatar, nel mese di ottobre 2009 con il primo Mondiale per Club della storia trentina, manifestazione che torna in scena dopo 17 anni di assenza. Nonostante l'opinabile formula, che vuole il primo attacco portato solamente dalla seconda linea, la Trentino Itas supera agevolmente il girone superando lo Zenit Kazan, gli egiziani del Zamalek ed i cubani del Plataneros de Corozal. In semifinale è 3-0 senza storia agli iraniani del Paykan, mentre nella finalissima è “piallato” 25-18, 25-22, 25-19 anche lo Skra Belchatow. La straordinaria stagione internazionale dell'Itas è suggellata dalla seconda Champions League di fila vinta, grazie al successo a Lodz, in Polonia, in una final four inizialmente rinviata per l'improvvisa morte del primo ministro polacco in un disastro aereo. Nella finalissima di Lodz il successo pieno sulla Dinamo Mosca vale il secondo titolo stagionale. Il terzo arriverà a Montecatini, quando finalmente i trentini ruppero il tabù Coppa Italia. Dopo il primo posto al termine del girone d'andata davanti a Cuneo, l'Itas in Coppa Italia fa percorso netto: 3-0 a Perugia nei quarti, 3-0 a Modena in semifinale e 3-1 nella finalissima contro Cuneo. Il girone di ritorno della A1 finisce come l'andata, con i trentini di Stoytchev e Busato davanti a Cuneo: nei playoff ai quarti la Marmi Lanza Verona cade in tre partite, mentre in semifinale capitola la Lube Macerata in quattro incontri. La novità dell'anno è la finale scudetto, che si gioca in gara secca, a Bologna. Il “V-Day”, che inizialmente doveva essere trasmesso in diretta su Rai Tre in prima serata e poi finì su Rai Sport, fu una partita “assurda”. Nel primo set l'Itas vince con un eloquente 25-14, ma poi si fa prendere dalla frenesia e dalla fretta di chiudere contro una Cuneo che, invece, con pazienza tesse il proprio gioco e la propria partita. Vincendo per 3-1 e festeggiando così il proprio primo scudetto.
(5 continua il 19 maggio)
Nella foto l'Itas campione d'Europa a Praga
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