Amarcord, i vent'anni di Trentino Volley: tre uomini, una terrazza su piazza Battisti e la nascita di una leggenda
di Nicola Baldo
Il prossimo 23 maggio la Trentino Volley spegnerà, ufficialmente, 20 candeline. Fu, infatti, il 23 maggio del 2000 che nacque ufficialmente la società presieduta da Diego Mosna sulle basi costruite dall'allora Mezzolombardo Volley protagonista in serie A2. Il 25 maggio 2000 con l'acquisto del titolo sportivo di A1 iniziava ufficialmente la storia che tutti noi oggi conosciamo. Per omaggiare degnamente questo ventennio da oggi e fino al 23 maggio 2020 pubblicheremo ogni giorno un articolo per raccontare e ricordare questi vent'anni di Trentino Volley.
Chissà se allora, vent'anni fa, quei tre signori avrebbero mai potuto immaginare cosa stavano per far nascere. La location è una terrazza di via Manci che si affaccia su piazza Battisti. Una assolata Trento di metà maggio, anno domini 2000. A Trento quell'anno il pericolo mondiale del Millenium Bug finì in un nulla di fatto (come nel resto del mondo...), il PalaTrento era ancora un cantiere in costruzione, il sindaco allora era Alberto Pacher al suo primo mandato dopo essere stato vice di Dellai, diventato intanto Governatore della Provincia. Sportivamente parlando il Calcio Trento era in serie D, boccheggiante, sci e ciclismo come oggi erano sport nel Dna dei trentini mentre l'Aquila Basket era nata da cinque anni grazie alla fusione fra Dolomiti Sport e Pallacanestro Villazzano conquistando, proprio nel 2000, la promozione nei campionati nazionali in serie C2.
Dicevamo, però, dei tre signori seduti sulla terrazza. Sorseggiando qualcosa di fresco le tre persone parlano di pallavolo. Le persone in questione sono l'indimenticato (e sempre nei nostri cuori) Alberto Ciurletti, il direttore sportivo del Mezzolombardo Volley ed ex protagonista in serie A Massimo Dalfovo e Diego Mosna, padrone di casa. Con la sua Diatec l'imprenditore nel settore della carta era sponsor del libero del Mezzolombardo Volley.
Sul piatto un'occasione molto ghiotta. Pochi giorni prima, infatti, Dalfovo e Ciurletti andarono a Ravenna, una delle culle della pallavolo italiana, la realtà che con Timmons e Kiraly scrisse pagine di leggenda di questo sport. La crisi economica della società romagnola, però, costringeva a vendere la serie A e ripartire da sotto. Così ecco l'accordo con quei due uomini giunti da Trento: 450 milioni di lire più Iva ed il titolo sportivo di serie A1 di Ravenna passava a Trento. Una parte di quella spesa poi rientrò vendendo il titolo sportivo di A2 alla Piacenza di patron Guido Molinaroli, realtà che ritroveremo spesso come avversaria della società trentina negli anni successivi.
In quell'incontro sulla terrazza si parla di tutto. La voglia di tentare questa nuova avventura è tanta davvero. Diego Mosna è pronto a metterci un buon capitale iniziale ed a svolgere il ruolo di presidente, nel giro di poco tempo dopo quell'incontro anche Edo Benedetti allora presidente dell'Itas Assicurazioni confermò il proprio appoggio in qualità di sponsor, come già era a Mezzolombardo.
“Ok, si fa”. Si decide di non spostare la società di Mezzolombardo bensì di costruire qualcosa di nuovo, una nuova società. Si fanno diverse ipotesi per il nome ma, alla fine, quello che piacque a tutti fu “Trentino Volley”, una società che doveva diventare portacolori di tutto il territorio. L'organigramma fu presto fatto: Diego Mosna presidente, Alberto Ciurletti amministratore delegato, Massimo Dalfovo direttore sportivo e di fatto tutto il blocco di dirigenti del Mezzolombardo Volley, a partire da Giuseppe “Bepi” Borgogno ed Antonio Brentari, passano in Trentino Volley. Così come la scelta dell'allenatore anche è presto fatta: il mantovano Bruno Bagnoli, protagonista della scalata fino alla A2 di Mezzolombardo e reduce da una non fortunatissima stagione alla guida di Modena in A1, dove era stato esonerato nel gennaio del 2000 e sostituito in panchina da Franco Bertoli.
Svolte tutte le formalità burocratiche, il 23 maggio 2000 la nascita ufficiale di Trentino Volley e due giorni dopo si formalizzò anche l'acquisto del titolo sportivo da Ravenna. Iniziò una primavera/estate di grandi manovre, non solamente per costruire la squadra grazie al lavoro di Massimo Dalfovo ma anche per avere il campo da gioco. Il PalaTrento, infatti, era ancora in fase di realizzazione e doveva essere pronto per settembre, quando iniziava la prima storica stagione di Trento in A1. Per il sindaco Pacher e l'allora assessore allo sport, Renato Pegoretti, inizia un pressing asfissiante ed alla fine i lavori saranno ultimati in tempo.
Chissà se allora, su quella terrazza in via Manci, le tre persone che dialogavano di pallavolo potevano immaginare che stavano per dar vita ad un qualcosa che ha scritto la storia di questo sport.
(parte 1 – continua il 14 maggio)
Nella foto, di proprietà di Trentino Volley, Alberto Ciurletti con Edo Benedetti e Diego Mosna
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