Amarcord, i vent'anni di Trentino Volley: gli arrivi di Bernardi, Sartoretti e Prandi, l'Itas alza l'asticella
di Nicola Baldo
Il prossimo 23 maggio la Trentino Volley spegnerà, ufficialmente, 20 candeline. Fu, infatti, il 23 maggio del 2000 che nacque ufficialmente la società presieduta da Diego Mosna dall'allora Mezzolombardo Volley protagonista in serie A2. Il 25 maggio 2000 con l'acquisto del titolo sportivo di A1 iniziava ufficialmente la storia che tutti noi oggi conosciamo. Per omaggiare degnamente questo ventennio da oggi ed ogni giorno fino al 23 maggio 2020 pubblicheremo un articolo per raccontare e ricordare questi vent'anni di Trentino Volley.
L'estate del 2002 è stata parecchio frizzante in casa Trentino Volley. Perché fu l'estate dei primi grandi cambiamenti e dei massicci investimenti. All'ombra del Monte Bondone, quell'anno, giunsero due fra i più grandi big come Andrea Sartoretti opposto ed il trentino Lorenzo Bernardi in posto-4. Accanto a loro ecco due russi dal grandissimo potenziale come lo schiacciatore Igor Choulepov ed il centrale Alex Kazakov così come cambia anche il libero con l'arrivo del marchigiano Giuseppe Sorcinelli. Nel roster ecco anche comparire Riccardo Michieletto, che dopo le grandi cose fatte in carriera a Parma ed i tre anni vissuti da protagonista a Mezzolombardo, fra B1 ed A2, ora vestirà i panni del quarto schiacciatore in quella società che più avanti lo vedrà ricoprire anche il ruolo di team manager. Nuova anche la denominazione della squadra, grazie all'arrivo come main sponsor di Grundig, colosso mondiale nel ramo elettrodomestici. Affidata a Bruno Bagnoli, insomma, c'è una squadra dall'ottimo potenziale ed inizialmente è così. Cinque vittorie nelle prime sei giornate di campionato, antipasto ad un filotto di sconfitte giunte nella seconda parte del girone d'andata. La fiducia è comunque tanta ed il morale pure, tanto che Trentino Volley organizza, fra Trento e Bolzano, la Coppa Italia di quella stagione. E da sesta a fine andata l'accoppiamento nei quarti è contro la Lube Macerata, si gioca al PalaResia di Bolzano davanti a 3.400 spettatori ed il match sorride in quattro parziali ai marchigiani: 27-29, 25-21, 25-17, 25-19. Lube che, alla fine, il 2 febbraio 2003, vincerà al PalaTrento la Coppa Italia superando nella finalissima la Sisley Treviso per 3-2. L'Itas di quell'anno viaggia a corrente alteranta, sulle montagne russe, prendendo punti alla Sisley, a Macerata ed a Modena (le prime tre della classifica) ma perdendo ad esempio in tre scontri diretti contro Latina, Padova e Ferrara. Nonostante questi alti e bassi, dovuti anche e soprattutto ad un filotto di infortuni importante, arriva la prima qualificazione ai playoff scudetto della squadra trentina, settima a fine regular season con 13 vittorie ed altrettante sconfitte. Nei quarti playoff c'è la Kerakoll Modena allenata da Angelo Lorenzetti, la Modena dei Ball in palleggio, del russo Iakovlev opposto, di Cantagalli e Dante in posto-4, di Giani e dell'indimenticato Bovolenta al centro e furono dei playoff epici. Cinque partite di battaglia pura, di grandissimo equilibrio con l'Itas che sfiora l'impresa. Perde per 3-1 gara-1 e gara-2, ma riesce a portarsi a casa al tie-break le successive gara-3 al PalaPanini e gara-4 al PalaTrento. Guadagnandosi il diritto di giocare la quinta partita nel tempio del PalaPanini. Gli infortuni, grande cruccio della stagione trentina, misero fuori causa il libero Sorcinelli sostituito da Michieletto, il quale si infortunò anch'egli durante quella partita. Nella quale Modena la spunta sul filo di lana del tie-break: 23-25, 25-17, 25-23, 17-25, 15-10.
La stagione 2003/2004 si apre con due grandi novità. Niente più Grundig sulle maglie, che diventano completamente bianche abiurando il gialloblù dei primissimi anni. E nuovo allenatore. Perché dopo tre stagioni Bruno Bagnoli cede il posto a Silvano Prandi, il “Professore” che arrivò ai piedi del Bondone dopo aver allenato a Ferrara e con un curriculum sterminato soprattutto da allenatore di Torino e Cuneo. La squadra cambia di poco rispetto all'anno precedente: confermatissimo Tofoli in regia così come il trio di palla alta Sartoretti, Choulepov e Bernardi, se ne va Meszaros (non senza un po' di polemiche con Bernardi) ed arrivano giocatori come Checco Mattioli, Gianluca Nuzzo e, soprattutto, due centrali spaventosi come il tedesco Stefan Hubner ed il ceco Michal Rak (con quest'ultimo che, partito da terzo centrale, giocherà praticamente tutta la stagione a causa di un brutto infortunio di Hubner). La squadra è competitiva ed ambiziosa, andando subito a dimostrarlo in campo. Dopo, infatti, l'inagurale sconfitta a Latina infila dieci vittorie di fila che la portano ad aggiudicarsi il titolo di campione d'inverno davanti a Piacenza e Treviso. Nella Coppa Italia di La Spezia le speranze sono altissime ed invece... nei quarti contro Cuneo l'Itas vola sul 2-0 (26-24, 26-24), Andrea Anastasi tecnico di Cuneo toglie il regista titolare Sottile ed inserisce il secondo Giordano Mattera, Cuneo cambia qualcosina nel suo gioco e Trento si scioglie. Doppio 25-21 per Cuneo e si va al quinto set, dove non c'è storia: i piemontesi vincono 15-7 e vanno in semifinale contro la Lube. Una doccia fredda per la squadra trentina questa eliminazione precoce, non tarderanno a tornare anche gli infortuni che colpirono Sartoretti, Choulepov e Bernardi. Nonostante acciacchi e problemi il girone di ritorno di regular season è simile a quello d'andata. Nonostante due sconfitte iniziali contro Treviso e Padova, alla fine è vittoria della regular season con 6 punti sulla Lube e qualificazione guadagnata alla Top Teams Cup. Allora l'Italia non promuoveva tre squadre in Champions, la meglio piazzata in regular season andava in questa seconda coppa europea. I problemi fisici e la stanchezza pesano sulla squadra nei quarti di finale dei playoff giocati contro la Rpa Perugia guidata da Ferdinando De Giorgi. La squadra del giovane ed interessante palleggiatore Giacomo Sintini, dell'espertissimo opposto Juan Carlos Cuminetti e dell'ex Itas, Kike De La Fuente, è in condizioni migliori e si vede. Perché gara-1 Trento se la porta a casa 3-2 dopo una battaglia, replicata poi a Perugia dove sono gli umbri ad imporsi al quinto set. Gara-3 è una delle giornate più nere nella storia di Trentino Volley. Dopo un set Bernardi e Kazakov devono dare forfait, gli umbri si impongono in tre set con parziali di 24-26, 25-27 e 21-25. Avendo così, ora, il match ball in casa. Finché l'Itas tiene fisicamente la partita è combattuta: 24-26 e 26-24. Poi nella seconda metà di gara non c'è più storia. Perugia vince 25-18 e 25-19, in una stagione che poteva essere e non è stata arriva la seconda eliminazione ai quarti dopo quella in Coppa Italia.
(fine terza parte - continua il 16 maggio)
Nella foto Lorenzo Bernardi in azione con la maglia dell'Itas
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