Spadafora: "Proseguono partite e gare dilettantistiche a livello regionale e nazionale, fermo solo il provinciale"
di Nicola Baldo
Una giornata di interpretazione, letture e contro riletture del Dpcm approvato ieri, un po' per tutti. Nella giornata di oggi un po' tutte le società stanno cercando di capire ed interpretare quanto scritto nella notte dal Governo.
Alcune società hanno preferito fermarsi un giorno con gli allenamenti, in primis delle più piccole (minivolley ed Under 12-13), visto che il Dpcm parlando di “attività di base” sembra rivolgersi soprattutto a loro. Ma, come detto, sembra. Perché si è in attesa che arrivi, nelle prossime ore, da un lato una specifica della Federazione nazionale che dovrà dire chi dovrà fermarsi e chi no e, soprattutto, chi dovrà allenarsi “singolarmente” o meno.
Così come si resta in attesa anche di un pronunciamento della Provincia, che potrebbe prendere decisioni diverse ed in teoria anche più stringenti rispetto al Dpcm.
Cliccate QUI per leggere l'interpretazione data da Repubblica al Dpcm
Di seguito il testo pubblicato dal ministro allo sport Vincenzo Spadafora che spiega i provvedimenti presi.
Palestre, piscine e centri sportivi restano aperti!
Proseguono partite e gare sportive dilettantistiche a livello regionale e nazionale, mentre per il livello provinciale, società e associazioni sportive ed enti di promozione proseguiranno gli allenamenti degli sport di squadra ma solo in forma individuale, come le squadre di serie A all’inizio della fase due. Per fare un esempio: la squadra di una scuola calcio di giovanissimi o pulcini potrà continuare ad allenarsi, ma senza giocare partite.
Dopo un lungo confronto in Consiglio dei Ministri, con il CTS e le Regioni, è prevalsa una scelta di buon senso.
Nelle prossime ore, insieme ai rappresentanti del settore, studieremo ulteriori misure di sicurezza per una maggiore tranquillità di tutti e scongiurare possibili chiusure.
Vi rivolgo però un appello accorato: fate attenzione e rispettate al massimo le regole, in palestra come in qualsiasi altro luogo. È un momento davvero critico, non abbiamo ancora vinto la nostra guerra contro il coronavirus.
Ho combattuto per arrivare a questa scelta ma dobbiamo essere tutti consapevoli del momento difficile per il Paese, che ci deve obbligare ad un rispetto rigoroso dei protocolli.
Abbiamo chiesto già tanti sacrifici al mondo dello sport, tra i settori più colpiti dall’epidemia, e soprattutto abbiamo chiesto ai gestori investimenti cospicui per il rispetto doveroso di rigide misure.
Non è facile assumere certe scelte ma ho pensato non solo ai tanti gestori e ai lavoratori sportivi e a quanti frequentano le palestre per il proprio benessere psico-fisico ma anche ai tantissimi giovani, ragazze e ragazzi, che sono messi a dura prova dalle regole imposte dall’emergenza sanitaria e che trovano proprio nelle ore che trascorrono facendo sport un momento importante di sfogo e relax, essenziale per il loro equilibrio.
Del resto, nessuna evidenza scientifica denuncia focolai in relazione all’allenamento individuale nei luoghi controllati. Sarebbe stato peggio spingere migliaia di appassionati e di giovani nei parchi cittadini piuttosto che proseguire in luoghi che rispettano regole e protocolli.
Ringrazio il presidente Conte, i parlamentari che si sono espressi chiaramente, i presidenti di Regione che col loro coordinatore Bonaccini hanno rivendicato con nettezza la volontà di tenere aperte palestre, piscine e centri sportivi con i loro rigorosi protocolli e in tutta sicurezza.
Un’ultima cosa: non mettete mai in dubbio che io stia facendo l’impossibile per lo sport
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