Il futuro della stagione: sul piatto l'idea di tornei senza promozioni né retrocessioni dalla D in giù, una prima proposta
di Nicola Baldo
Lungi da noi l'idea di metterci al posto di chi in Federazione dovrà, più avanti, decidere. Ma visto che le partite distano parecchie settimane, pardon mesi, da questo 1 novembre tanto vale impegnare il tempo nel buttare giù alcune idee nero su bianco. Ed aprire un dibattito, una conversazione, dei confronti su che genere di campionati potranno nascere dovendo stringere la stagione.
Dura identificare oggi una data di ripartenza, vista la situazione generale ed i punti interrogativi su quando si potrà cominciare a giocare più o meno regolarmente. Diversa è la situazione fra i campionati senior – regionali e provinciali – e quelli giovanili.
PER I CAMPIONATI GIOVANILI ANCORA TANTI PUNTI DI DOMANDA
Perché volendo i “grandi” possono anche spingersi a giocare fino a metà giugno, mentre i campionati giovanili dovranno chiudersi giocoforza prima (a maggio) se saranno confermate le fasi nazionali delle varie Under 15, 17 e 19 solitamente in programma fra la fine di maggio e l'inizio di giugno. Già sono iniziati i confronti con Roma per capire se la Federazione nazionale ha, o meno, intenzione di confermare le finali nazionali giovanili oppure cancellarle o, più facilmente ancora, spostarle avanti di qualche settimana o un mese. Così da dare ai campionati giovanili più tempo per svolgere le fasi regionali.
Detto che, quindi, per il giovanile si potrà solamente attendere news dalla Città Eterna, veniamo ai campionati “senior”. Come fare per comprimere un'intera stagione di serie C, D, Prima, Seconda e Terza in pochi mesi?
CAMPIONATI CON TUTTI I CRISMI O SEMPLICI TORNEI SENZA VINTI NÈ VINCITORI?
Si tratta di un'idea che alcune società hanno già avanzato anche alla Federazione regionale. Che pare pure ben disposta quanto meno a discuterla e valutarla seriamente. Ovvero quella di mantenere le promozioni (ma non le retrocessioni) solamente per la serie C, maschile e femminile, mentre tutti gli altri campionati, dalla D alla Terza divisione, giocherebbero con una formula innovativa ma senza avere in palio né promozioni né retrocessioni.
Giocare, insomma, dei normali tornei con posizioni finali di una classifica ma senza che queste promuovano ai campionati superiori. E senza rischiare di retrocedere in quello inferiore. Insomma, si gioca soprattutto per riaccendere l'attività delle società e mantenere ragazzi e ragazze in palestra.
Un'idea che ha tanti pro in una stagione che normale non è e non può essere, quindi andrà sicuramente valutata e dibattuta. E bello sarebbe sentire, in questo senso, il parere delle società oltre che quello federale.
E SE SI GIOCASSE CON IN PALIO PROMOZIONI E RETROCESSIONI CON QUALE FORMULA?
Se questa ipotesi di trasformare, per un anno, i campionati in tornei non dovesse prendere quota, allora come si potrebbe giocare? Le idee possono essere tante, proviamo a buttarne lì qualcuna per stimolare un po' il dibattito.
I punti fermi sono quattro e sono uguali un po' per tutti:
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- a parte la Terza divisione (che è un torneo a 6 squadre e quindi 10 partite con andata e ritorno si riusciranno a disputare senza troppi problemi nel momento in cui si riuscirà a ricominciare) dalla C alla Seconda divisione sono tutti campionati a 12 squadre;
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- 22 giornate di regular season, ponendo ad esempio di iniziare il 6 febbraio, non ci stanno perché vorrebbe dire comprimere sei mesi di gare in tre;
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- si può finire all'inizio di giugno, nel weekend del 5-6 giugno 2021;
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- durissima farci stare playoff/out fra diverse categorie in questa stagione, la cosa più semplice quindi è utilizzare la sola regular season.
Facciamo una prima ipotesi, giusto per stimolare il dibattito. Poniamo di usare le classifiche degli ultimi due anni (visto che quello scorso è stato interrotto) e sulla base di esse spaccare le 12 squadre iscritte a C, D, Prima e Seconda in due gironi da 6 squadre l'uno in base al tradizionale metodo della “serpentina”.
Questo permetterebbe una prima fase eliminatoria di cinque partite, giocate con la formula della sola andata, che determinano poi i due gironi della seconda fase. Con le prime tre squadre classificate in ognuno dei due gironi che andranno nella poule promozione anche qui da 6 squadre mentre quarta, quinta e sesta dei due raggruppamenti comporranno la poule retrocessione, sempre con 6 sestetti.
Ponendo, per esempio, l'inizio il 6 febbraio, un mese dopo la fine del periodo delle feste quando – si spera – tutte le società potranno allenarsi regolarmente in palestra per un mesetto si potrà poi quindi iniziare la seconda fase a metà marzo visto che la prima fase terminerebbe il 6 marzo.
Una seconda fase che, sempre ipotizzando, partisse il 20 marzo potrebbe vivere di dieci gare, con match di andata e ritorno per tutte le squadre della poule promozione e della poule retrocessione. Terminando così proprio al 5 e 6 giugno, senza dover giocare a Pasqua (4 aprile) né sabato 1 maggio. Giocando così almeno 15 partite anziché le 22 (al netto di playoff/out) che si giocherebbero in una stagione “normale”.
La prima della poule promozione accede al campionato superiore, l'ultima della poule retrocessione scende nel campionato inferiore se si volessero mettere degli esiti conclusivi.
VERO ANCHE IL CONTRARIO
È vero che è fattibile anche il contrario, ovvero 10 partite del primo girone eliminatorio e 5 di quello della seconda fase. Dipende se si vuole arrrivare a giocarsi qualcosa, promozione o salvezza, in sole 5 gare a primavera inoltrata o meno.
ATTENZIONE
Due annotazioni. Chiaro che se si dovesse o potesse partire con le gare dopo il 6 febbraio bisognerebbe pensare ad un girone di sola andata anche nelle poule della seconda fase dei campionati. Seconda annotazione, questo format sarebbe fattibile anche se si decidesse di optare per dei tornei senza promozioni né retrocessioni.
Chiaro che adesso è presto per fare questi ragionamenti, bisognerà attendere l'evoluzione della pandemia e della stagione per vedere cosa e come sarà possibile fare più avanti. Ma intanto alcune idee, alcuni contributi, teniamoli lì, buoni, nel cassetto che magari più avanti servirebbero.
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